Un grande istituto finanziario di Bruxelles, la Dexia SA, sta già traballando. Eppure sembrava che le banche europee avessero passato gli stess test eseguiti quest’estate dall’Europa.
Sulla base di un’analisi di 50 banche europee con legate fortemente al debito sovrano greco, alcuni analisti americani sostengono che le prossime due istituzioni finanziarie sospette siano la BNP Paribas SA e la Société Générale SA. Queste due banche hanno un alto livello di esposizione al debito pubblico greco e gli americani sostengono che a breve saranno costretti a riconoscere la precarietà della loro situazione finanziaria con una fuga precipitosa degli investitori. Il traballare di questi due istituti avrebbe effetti negativi sia per le banche europee quanto per quelle statunitensi, così come per i mercati.
Fondamentalmente, ci sono due modi per giudicare le banche sono più a rischio. Si può guardare quanto partecipino ai default rispetto ai loro concorrenti. E si può vedere quanto velocemente gli scambi dei credit default siano saliti.
Gli scambi dei credit default, nel caso in cui non si abbia familiarità con loro, sono stati creati originariamente come “assicurazione” di protezione per il creditore in caso di default. Quando sono acquistati, il prestito trasforma in un “bene” ed è quindi “scambiato” per contanti. In generale, più è costoso uno scambio credit default, più il suo prezzo aumenta, maggiore è il rischio associato ad esso.
A partire dal 4 ottobre, il debito delle 25 banche globali, con strumenti negoziabili CDS, era a 289 punti base (un punto base è pari a 1 / 100 di punto percentuale e sono comunemente usati per indicare un cambiamento di tasso o, in questo caso, la differenza, o spread, tra due tassi di interesse).
Cinque anni di alti scambi dei credit default sono stati recentemente valutati circa 386 punti per Société Générale e 287 punti base per BNP Paribas.
Dal 2009 gli cambi dei credit default sono saliti al 294,17 % per Societe Generale e sono saliti al 199,60 %BNP Paribas.
Dietro a tutta questa marette qualcosa non sembrerebbe tornare. Gli operatori starebbero scommettendo che le banche siano sostanzialmente sottocapitalizzate e potrebbero non avere denaro sufficiente per soddisfare le potenziali perdite. Oppure le banche si stanno esponendo molto sul debito greco, per resistere al fallimento del paese.
BNP Paribas e Société Generale sono fra maggiori possessori stranieri di titoli dello Stato greco, secondo la Banca centrale europea (BCE) e l’Institute of International Finance (IIF). Però gli stessi vigilanti sostengono che va tutto bene, visto che le esposizioni stanno diminuendo. E le altre banche?
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.