E’ stato nominato il nuovo organo di indirizzo della Fondazione MpS, l’Ente che controlla la banca senese al 33,5%. Composto da 14 persone, esso è espressione diretta della politica per la metà dei suoi componenti (4 nominati dal sindaco di Siena, due dal presidente della Provincia e uno dalla Regione Toscana). Entro la prossima settimana è prevista la prima riunione della nuova deputazione generale e in quell’occasione dovrebbe essere nominata la deputazione amministratrice o cda. Il nome che si fa strada per la presidenza è quello di Francesco Maria Pizzetti, quasi 67 anni, giurista di fama internazionale e docente di diritto costituzionale alla Luiss. Tra il 1996 e il 1998, Pizzetti è stato consigliere costituzionale di Romano Prodi.
La Fondazione MpS si trova ad affrontare la difficile sfida del risanamento finanziario (350 milioni di debiti) e della perdita del controllo della banca. Scesa al 33,5% dal 54% di qualche anno fa, l’Ente ad oggi guidato da Gabriello Mancini, uomo vicino alla ex Margherita, potrebbe cedere un altro 15% circa al più presto per ripagare il suo debito residuo. E se ci sarà una ricapitalizzazione di Siena, è probabile che Palazzo Sansedoni si ritroverà presto con un pacchetto non superiore al 10%.
Per questa via, si allenterebbe il legame tra il PD nazionale e locale da una parte e la Fondazione MpS e la banca dall’altra. L’Ente, poi, si ritroverà in un’assemblea dagli equilibri potenzialmente modificati, avendo goduto fino ad oggi dell’unica eccezione concessa dallo statuto della banca, per cui è stato il solo a potere esercitare un diritto di voto proporzionale al suo capitale, quando agli altri soci è stato imposto un tetto del 4%, da poco eliminato, con buona pace della Fondazione MpS.