Se negli ultimi mesi in Italia si è un po’ smesso di parlare della Fiat e di Sergio Marchionne, oggi è bene ricordare l’azienda torinese, non per un nuovo contratto collettivo o per le dichiarazioni in merito di qualche leader sindacale, ma perchè il ramo sudamericano della fabbrica piemontese ha ricevuto in Brasile un importante premio: è stata eletta «Azienda dell’Anno 2011» dalla rivista locale e molto prestigiosa «Istoè Dinheiro».
In una cerimonia di premiazione in grande stile, alla presenza delle massime autorità del paese sudamericano, l’azienda ha inoltre annunciato, per bocca del suo presidente per l’America Latina Cledorvino Belini che avrà una maggiore capacità di produzione e lancerà altri nuovi modelli, dopo quello del Freemont, avvenuto in questi giorni.
Il Brasile è un mercato strategico per il Lingotto, come sottolinea lo stesso Belini, che ha recentemente presenziato all’avvio dei lavori per il secondo stabilimento Fiat nel paese, che a regime dovrebbe produrre entro il 2014 produrrà 250 mila auto l’anno: entro quella data nel paese l’azienda avrà investito circa 4,5miliardi di euro.
La ragione di questo grande impegno nell’area è subito spiegata dal dirigente: «In Brasile c’è finora un’automobile ogni sette persone, mentre in paesi sviluppati il numero è di una vettura ogni due abitanti. Secondo importanti prospezioni, il settore auto solo quest’anno dovrà aumentare in Brasile del 5,9%». Se a questo aggiungiamo che la Fiat è da 35 anni nel paese sudamericano, che da ben 9 è la leader del mercato e che in quella nazione si concentra il 30% delle vendite mondiali del gruppo, la ragione è facile da comprendere.