La ripresa, seppur debole, sembra essere arrivata anche in Italia, ma il nostro paese continua a non avere appeal per gli investitori: il motivo riassunto ottimamente nelle parole di Gianpietro Benedetti, presidente e ad di Danieli, colosso friulano della produzione di impianti siderurgici: «Troppo incertezze e lungaggini burocratiche vessatorie rendono problematico investire in Italia. Anzi c’è un’aperta ostilità verso l’industria. A parte poi il costo esorbitante dell’energia che ci mette fuori gioco».
Le parole, molto dure nei confronti dell’Italia, sono arrivate a margine della presentazione di un piano che prevede investimenti per circa 120 milioni di euro, che però saranno in gran parte (circa 90) destinati al mercato internazionale, mentre solo le briciole restanti rimarranno nel nostro paese a causa delle problematiche prima sottolineate.
I 30 milioni ”italiani’ saranno destinati in gran parte al polo produttivo di Buttrio, mentre all’estero partirà il grande progetto di una fabbrica in India del valore di circa 60 milioni, mentre la parte rimanente sarà impiegata per due piccoli stabilimenti in Russia e Cina. «In India- spiega l’Ad – abbiamo giù un ufficio tecnico con una sessantina di addetti. Tra qualche mese si aggiungerà la produzione, anche se la parte tecnologicamente più sofisticata continuerà ad uscire da Buttrio».
Poi un’altra stocca al nostro paese: in India <<nel giro di 10-12 mesi non avremo completato lo stabilimento, ma disporremo delle prime macchine. In Italia invece sono indispensabili dai 12 ai 24 mesi solo per avere il permesso di costruire i capannoni. Sempre che te lo facciano fare».