La situazione occupazionale sta davvero diventando negativa. Ma la tendenza è recuperabile? Secondo Confindustria ci sono delle possibilità per invertire la rotta e molte proposte utili sono state suggerite al Governo.
La prima proposta era la riforma delle pensioni. La revisione del sistema non ha consentito di ridurre le tasse per i giovani. Secondo il presidente dei Giovani Imprenditori Jacopo Morelli, il sistema pensionistico scarica sui giovani costi troppo elevati, mentre gli oneri per i nuovi entranti nel mondo del lavoro dovrebbero essere ridotti.
L’altra proposta riguarda una riduzione delle tasse per i giovani, che accedono al mondo del lavoro, che dovrebbero essere maggiormente tutelati. Continuare come adesso porterebbe alla conseguenza che si sta verificando, con la riduzione dei salari reali di inserimento, alla quale non fa da contraltare una rapida carriera.
La crisi ha anche ridotto la creazione d’impresa. Nel 2000 le ditte individuali con un titolare under-40 erano il quarante per cento del totale delle aziende. Nel 2009 il numero delle ditte individuali con un titolare under-40 sono diventate meno del 30 per cento.
Bisognerebbe pensare alla riduzione dell’IRAP per le nuove imprese, l’imposta regionale sulle attività produttive, che grava su aziende e professionisti finanziando le Regioni. Le nuove imprese sono proprio quelle che creano occupazione e questo sarebbe un buon motivo per non ostacolarle, ma bisognerebbe agevolarle, anche fiscalmente. Magari ne nascerebbero di più.
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