In Italia il ricambio generazionale in agricoltura è ancora lento, a differenza di quanto accade, invece, negli altri Paesi europei, come, per esempio, in Francia ed in Germania, in cui i giovani si insediano con maggiore facilità alla guida delle aziende. I dati dell’ultimo censimento nazionale dimostrano che gli imprenditori agricoli under 35 italiani sono poco più del 3 % contro una media europea è del 6 %.
Una recente relazione del Parlamento Europeo evidenzia che nei prossimi dieci anni andranno in pensione 4,5 milioni di agricoltori. L’Italia in questo campo è il fanalino di coda europeo. Nonostante gli strumenti messi in campo dai Piani di Sviluppo Rurale, per favorire l’ingresso dei giovani, permangono ancora grosse difficoltà riconducibili in particolare alla mancanza di agevolazioni efficaci e alla scarsa informazione sugli strumenti esistenti.
Confagricoltura a Fieragricola, in corso a Verona, approfondisce questi temi in alcuni seminari insieme all’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo-Alimentare, che ha studiato percorsi di sostegno specifici per imprenditori agricoli under 40. “Si tratta di strumenti che hanno riscontro, – spiega Fabio Federico, di Ismea – grazie alle garanzie dell’istituto relative alla disponibilità finanziaria ed al tutoraggio, fornito ai giovani in tutte le fasi dell’istruttoria. Le agevolazioni spaziano dai mutui agevolati ai contributi a fondo perduto, fino ai leasing immobiliari”.
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