Sale e di tanto il tasso di disoccupazione in Italia nel mese di marzo. A cercare un lavoro sono stati 2.506.000 unità, ossia il 9,8% della popolazione lavorativa. Lo ha comunicato l’Istat, che precisa che si tratta del dato più alto dal gennaio 2004, cioè da quando vengono effettuate rilevazioni mensili, mentre se si fa riferimento alle serie storiche trimestrali, sarebbe il dato peggiore dal terzo trimestre del 2000.
E va ancora peggio tra i giovani. Nella fascia di età tra 15 e 24 anni sono senza lavoro il 35,9%, record dal gennaio 2004, ma anche in questo caso, se si tenesse conto dei dati trimestrali dovremmo tornare indietro fino al quarto trimestre del 1992.
In un anno, quindi, i disoccupati sono aumentati di 476 mila unità, il 23,4% in più, mentre il tasso di disoccupazione è salito dell’1,7% su base annua e dello 0,2% su febbraio (+66 mila in un mese).
Scende l’occupazione al 57%, lo 0,1% in meno sul mese di febbraio e lo 0,2% in meno in un anno. Gli occupati sono sotto la soglia dei 23 milioni, pari a 22.947.000 persone, 88 mila in meno di un anno prima.
Rispetto alla media dell’Eurozona vantiamo ancora un tasso inferiore di disoccupati, anche se il dato è inquinato dal fatto che l’occupazione in Italia è più bassa che altrove. Nell’Area Euro i senza lavoro sono saliti a marzo al 10,9% dal 10,8% di febbraio, mentre nella UE-27 sono il 10,2%. Si tratta, per entrambe, di una crescita su base annua, rispettivamente dal 9,9% e dal 9,4%.
Lo stato dell’Eurozona, dove si registra la minore disoccupazione è l’Austria (4%), la maggiore è la Spagna (24,1%). Bene la Germania, con il 5,6%, il dato migliore dai tempi della riunificazione.
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