La normativa sui rifiuti è spesso ostica e frammentata. L’Unione Europea ha deciso di intervenire ancora una volta sulla normativa, cercando di legiferare per riavvicinare gli aspetti frammentari tra gli stati membri.
Questo nuovo Regolamento comunitario del tipo “end of waste” n.333/2011 è riferito ai rottami metallici.
Gli aspetti operativi legati all’interpretazione del Regolamento comunitario “end of waste” n.333/2011 ha recentemente creato alcune difformità di vedute tra l’Europa e l’Italia, che rischiano di appesantire ulteriormente un quadro normativo sui rifiuti, già di non semplice lettura.
Infatti le semplificazioni che vengono prospettate nel Regolamento, se non recepite con chiarezza, rischiano di creare un contesto ancor più difficile da attuare, a discapito degli obiettivi proposti di alleggerimento burocratico e della riduzione dei costi per le imprese.
Nell’attesa che il Ministero dell’Ambiente esamini l’opportunità di attivare un apposito tavolo tecnico, che è stato richiesto dalle Regioni già a partire dal 2009 ed il cui avvio è stato nuovamente sollecitato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si sono valutate a livello interregionale una serie di esigenze, che hanno riguardato non solo il succitato Regolamento dell’UE n. 333/2011, ma anche il decreto sull’ammissibilità dei rifiuti in discarica e le conseguenze che alcune Sentenze stanno determinando sull’operatività e sostenibilità di pratiche diffuse sul territorio nazionale, quali lo spandimento dei fanghi di depurazione a beneficio dell’agricoltura oppure il compostaggio dei rifiuti.
Il tutto nell’ottica di delineare precisamente i contorni dei problemi e di fornire contemporaneamente possibili soluzioni.