La crisi dell’Euro si sviluppa di giorno in giorno e ogni dichiarazione dei leader politici dei paesi europei ha immediate ripercussioni sui mercati, che attendono di sapere sostanzialmente che fine farà la Grecia, dato che è opinione comune pensare che da essa dipenda la stabilità della moneta unica europea e quindi dell’entità delle conseguenze sull’economia del vecchio continente della crisi stessa.
In merito gli economisti dibattono sulle varie possibilità ed è di ieri l’intervista del quotidiano La Stampa di Torino a Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University e consigliere del segretario generale dell’Onu, oltre che più giovane professore di economia nella storia di Harvard.
La sua definizione dell’economia europea: «Avete un’economia a tre strati: al Nord le socialdemocrazie efficienti della Scandinavia; al Centro Paesi incerti tra questo modello e quello liberale, come Germania e Francia; e al Sud Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, rovinate dall’evasione fiscale», lascia poco spazio a dubbi.
Su come salvare l’Euro non esclude gli Eurobond, dato che è necessario mettere in campo tutte le risorse necessarie e possibili in merito:« rendete più flessibile il fondo Efsf (il salva-stati) e mobilitate tutte le risorse finanziarie necessarie ad evitare il collasso, eurobond inclusi».
Se possibile sull’Italia è ancora più lapidario e identifica il problema nel premier Berlusconi: «E’ chiaro che dovete aggiustare i vostri conti, favorendo anche la crescita. Il vostro vero problema, però, è che a causa di Berlusconi avete perso la credibilità internazionale, e quindi i mercati continueranno ad attaccarvi». Una bocciatura senza appello del nostro paese, che, a suo avviso, ha bisogno quindi di una leadership più forte e internazionale.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.