Per un’industria che punta sull’eccellenza come quella del nostro paese, i mercati emergenti sono importantissimi e oltre al grandissimo mercato cinese, quello russo, popolato da una miriade di nuovi ricchi e con un benessere medio in ascesa, può costituire una grande possibilità per il made in Italy.
Con queste parole Alberto Bauli, fondatore dell’associazione “Conoscere Eurasia” e organizzatore del primo forum italo-russo ha descritto la situazione del grande paese: «Visitando un panificio molto importante nei dintorni di Mosca, ho avuto la sensazione di ritrovarmi in Italia degli anni 60 del secolo scorso. Vuol dire che in questo momento in Russia per i produttori italiani c’è una grandissima opportunità».
Poi lo stesso Bauli ha descritto le prospettive per il groppo alimentare in Russia, dove si sta progettando un ingresso in grande stile: «in Russia Bauli ha degli importatori che però hanno dei margini diversi da quelli che hanno i distributori. Siccome noi vogliamo offrire ai consumatori russi una vasta gamma di prodotti che vanno dai cracker ai croissant, dalla cioccolata ai panettoni e ai pandoro, dai biscotti alle merendine di vario tipo, stiamo organizzando una rete di distributori che sia in grado di garantire la nostra presenza dappertutto nelle regioni della Russia».
In ogni caso l’ingresso diretto nel nuovo mercato sarà graduale, dato che, ha ricordato lo stesso Bauli, al momento i prodotti fatti in Italia sono in Russia in 8 giorni, escludendo quindi di produrli in loco.
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