La Bundesbank propone al Sud Europa una ricetta abbastanza cruenta per i suoi cittadini: una tassa patrimoniale una tantum. Lo si legge nell’ultimo bollettino pubblicato da Francoforte, che rileva come alcuni stati dell’Eurozona fortemente indebitati a livello pubblico abbiano una ricchezza privata abbastanza ampia. Pur con molte difficoltà nell’attuazione di una simile proposta e tenendo presente che dovrebbe trattarsi di un provvedimento estremo, nel caso di urgenza, la Bundesbank ritiene che sarebbe meglio che gli stati in queste condizioni prelevassero ricchezza direttamente dai loro cittadini, abbassando così il livello del debito pubblico.
Una proposta in tal senso venne qualche mese fa anche dal Fondo Monetario Internazionale, che parlava di un prelievo una tantum del 10% della ricchezza liquida dell’Eurozona, in modo da riportare il livello medio di debito a quello pre-crisi del 2007.
Il riferimento della Bundesbank, pur senza citarci, era all’Italia, che vanta il secondo debito più alto nell’Area Euro, rispetto al pil, mentre abbiamo una ricchezza privata netta tra le più alte al mondo, sempre in rapporto al pil.
Per questo, la Germania ritiene che una soluzione drastica potrebbe essere quella di prelevare parte di questa ricchezza e di trasferirla in capo allo stato, sgravandolo di parte del suo debito,
E’ evidente che se fosse attuata, una misura del genere sarebbe altamente impopolare e potrebbe scatenare conflitti sociali e politici piuttosto incontrollabili. Si pensi che nel 1992, all’epoca del governo Amato, per frenare la corsa del debito fu attuato un prelievo dello 0,6% sui conti correnti e i depositi degli italiani. Quanto propone l’FMI sarebbe più di 16 volte più grande di quel prelievo.