Naguib Sawiris, il magnate egiziano che fu a capo di Wind, poi ceduta a fine 2011 ai russi di Vimpelcom, ribadisce il suo interesse per Tim Partecipaoes, la controllata al 67% da Telecom Italia in Brasile. Lo fa con un’intervista al quotidiano brasiliano Fohla de Sao Paulo, dove critica l’operazione spezzatino condotta sino ad ora da Telefonica, il socio spagnolo di Telecom, che vorrebbe disfarsi dell’asset carioca per non incorrere in problemi antitrust nel paese sudamericano.
Sawiris si è detto disponibile a rilevare Tim Brasil e allo stesso tempo ha confermato di essere interessato anche alla compagnia italiana, come aveva dimostrato lo scorso anno, quando cercò di entrare nel capitale, tramite un aumento riservato, salvo essere stato bloccato dagli spagnoli di Telefonica, che temevano di perdere il controllo del gruppo.
Sono due le condizioni che l’egiziano pone per il suo ingresso in Telecom: che la compagnia non venda Tim Brasil e che Telefonica non faccia più parte dell’azionariato.
Una sfida a tutto campo, quella che il magnate ha lanciato agli spagnoli, i quali vorrebbero cedere Tim Brasil con uno “spezzatino”, in modo da non favorire nessun concorrente sul mercato carioca, dove sono presenti con Vivo, primo operatore mobile del paese.
Sawiris potrà contare dentro Telecom delle simpatie di quanti oggi osteggiano Telefonica, in primis, i piccoli azionisti di Asati, che sostengono ultimamente le scelte di Marco Fossati, al 5% di Telecom con Findim, nella sua battaglia contro gli spagnoli. E non ultimo, pare che lo stesso ad Marco Patuano potrebbe decidere di non vendere Tim Brasil, con ciò acuendo lo scontro con i soci di riferimento del gruppo.