La Consob ha contestato a Banca Carige un buco di 642 milioni di euro, relativo al bilancio consolidato al 31 dicembre 2012 e al primo semestre del 2013. Si tratta di rilievi su maggiori perdite, che l’istituto avrebbe dovuto evidenziare, sulla base dell’applicazione dei corretti principi contabili.
Il passivo relativo all’esercizio 2012 sarebbe dovuto essere iscritto per 132,7 milioni e non per 62,5 milioni. E sul primo semestre dello scorso anno si sono avute perdite, stando alla Consob, tra 567,7 e 601,5 milioni, molto più ampie dei 29,3 milioni indicate da Banca Carige.
Le rettifiche sono relative sia agli impairment test, ossia alle valutazioni effettuate dall’istituto sul valore degli asset iscritti a bilancio (nel caso specifico, legate alle azioni Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca), sia alla quota in Banca d’Italia, che Carige aveva iscritto a un valore ora considerato superiore, sulla base della rivalutazione di 7,5 miliardi, effettuata dal Tesoro e ancora in corso di approvazione alle Camere.
Sulle svalutazioni pesano, quindi, gli 889,6 milioni rilevati dalla Consob e altri 826 milioni riguardanti le riserve, parte del patrimonio netto contabile di Banca Carige.
L’authority ha imposto all’istituto di pubblicare le rettifiche e il bilancio pro forma, mentre la banca ha segnalato che i rilievi della Consob non avrebbero alcun effetto monetario, bensì solo contabile. In più, l’istituto genovese ha eccepito di avere già svalutato del tutto gli avviamenti delle due banche al 30 settembre del 2012, così come rileva che i bilanci oggetto delle contestazioni sono stati approvati regolarmente dagli organi competenti e sottoposti alla valutazione di esperti indipendenti di indiscussa autorevolezza.