La Norvegia è a rischio di uno scoppio della bolla immobiliare. L’analisi arriva dal Fondo Monetario Internazionale, ma sostenuta anche dalla Federal Reserve, per i quali i prezzi delle case nel paese sono cresciuti del 30% dal 2008 ad oggi. Nel solo mese di maggio del 2013, il balzo è stato del 7% annuo, mentre tra il 2010 e il 2012, i prezzi sono aumentati del 6%, al netto dell’inflazione, quando il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto solo del 3,8% tra il 2008 e il 2012. Pertanto, i prezzi delle case in Norvegia risulterebbero sopravvalutati tra il 15% e il 20%.
Sono queste, in pillole, le considerazioni che i due istituti hanno prodotto in questi ultimi tempi, anche se la bolla immobiliare non sarebbe nata negli ultimi anni, ma era già presente allo scoppio della crisi finanziaria del 2008, così come era già accaduto negli anni Novanta che la Norvegia fosse attraversata da un aumento eccessivo dei prezzi delle case.
Basti solo un esempio. Secondo la Real Estate Association di Oslo, un metro quadrato di un immobile costava mediamente 13 mila corone nell’anno 2000, mentre nel 2013 era di 31.600 corone, cioè oltre 4 mila euro, mostrando così un incremento di quasi il 250%.
L’indebitamento delle famiglie norvegesi si attesterebbe adesso sopra i 908 miliardi di corone, pari a 120 miliardi di euro.
Per questo, il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto al governo norvegese, guidato dal premier conservatore Erna Solberg di mettere un freno alla spesa pubblica, perché il previsto aumento del 19% delle voci di bilancio per il 2014 potrebbe incentivare l’aumento della domanda di case, gonfiando ancora di più la bolla immobiliare.