Brutta sorpresa per Fiat, dopo che nelle scorse ore il rating sui suoi bond è stato posto sotto osservazione da parte dell’agenzia Moody’s. Si tratta di una massa debitoria emessa sul mercato per complessivi 11,7 miliardi di euro e su cui pende già un giudizio Ba3, ossia speculativo o detto anche “junk”, “spazzatura”. Ma l’azione di monitoraggio di Moody’s potrebbe portare entro i prossimi 90 giorni a un ulteriore declassamento al livello B1/B+.
In particolare, per l’agenzia di rating la salita al 100% di Chrysler potrebbe compromettere la stabilità finanziaria della casa torinese in un momento in cui il free cash flow è già negativo. Moody’s ritiene che la liquidità disponibile per Fiat dovrebbe consentirle di centrare le necessità di cash previste per quest’anno, ma non può non rilevare che ad oggi non risulta nemmeno stabilita la forma giuridica della nuova entità che potrebbe nascere dalla fusione tra i due gruppi.
Per il momento, sulla base dell’accordo vigente tra Torino e Detroit, i bilanci di Fiat continueranno ad essere considerati separatamente da quelli di Chrysler. Per questo, non c’è certezza che i possessori dei bond Fiat possano accedere alla liquidità generata dai bilanci della controllata americana.
Ricordiamo che la scorsa settimana è stato annunciato l’accordo storico con cui Fiat salirà formalmente entro le prossime due settimane al 100% di Chrysler e a condizioni molto più favorevoli di quelle previste dagli analisti e desiderate dai sindacati a capo del fondo Veba.
La minaccia di declassamento del rating sui bond Fiat potrebbe innescare un aumento dei rendimenti richiesti dal mercato sulle prossime emissioni della casa torinese, rendendo più oneroso il rifinanziamento del suo debito.