Marco Fossati avrebbe già raccolto consensi tra gli azionisti di Telecom Italia per almeno il 20% del capitale. Poiché nell’assemblea del prossimo 20 dicembre dovrebbe presentarsi il 50% del capitale e la sola Telco detiene il 22,4%, è poco probabile che passi la sua mozione sulla revoca del cda e degli amministratori in quota Telco. Ma i numeri potrebbero mettere i brividi agli spagnoli di Telefonica, al 65% della holding di controllo, perché anche se scampassero il pericolo di vedere decadere i propri manager dalla guida della compagnia italiana, si troverebbe nei prossimi mesi ad affrontare una dura battaglia con una quota crescente del capitale Telecom, considerando che il loro intento sarebbe l’assunzione del controllo della compagnia.
Su BlackRock si sono accesi i fari della Consob, dopo che il fondo americano è stato accusato dall’authority di avere superato la soglia rilevante del 10%, senza averne dato comunicazione, come avrebbe dovuto. BlackRock si difende, sostenendo di essere in possesso del 7,78% e del 9,97%, se si considera anche il prestito convertendo. Pertanto, gli americani ritengono di non avere superato la soglia, ma a questo punto gli altri azionisti temono che abbiano operato in sintonia o per conto di Telefonica, in modo che gli spagnoli si presentassero più forti in assemblea per respingere la proposta di Findim o anche per rastrellare capitale, al fine di giungere al controllo, senza esercitare l’opzione di acquisto in Telco.
Findim avrà all’appoggio dei piccoli azionisti riuniti in Asati (1,5%) e di parte consistente dei soci stranieri, mentre potrebbe beneficiare dell’astensione di Assogestioni (7,8%). Fossati ha inserito Vito Gamberale, presidente di F2i, nella lista dei cinque consiglieri da nominare, nel caso passi la proposta di revoca del cda Telecom.