L’aumento di capitale da 2,5 miliardi di MpS dovrebbe avvenire in tre finestre, secondo quanto ha dichiarato l’ad Fabrizio Viola. La prima finestra sarebbe ad inizio anno, dopo la pubblicazione dei dati del bilancio 2012, la seconda a giugno, ossia successivamente alla prima trimestrale del 2014 e una terza finestra teorica potrebbe esserci a settembre o dopo, quando si avranno già i dati della semestrale. Quest’ultimo appuntamento, tuttavia, è ancora solo ipotizzato, perché nell’ultima parte dell’anno è più difficile raccogliere investimenti sui mercati finanziari. Intanto, MpS ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un passivo di 518 milioni di euro, meno di un terzo degli 1,577 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. In ogni caso, i dati confermano che la banca continua a produrre perdite e non utili.
Sul risultato di MpS hanno influito negativamente le spese per interessi sui Monti-bond d 4,07 miliardi, che sono state pari a 238 milioni da gennaio a settembre, di cui 77 milioni gravanti sul terzo trimestre. Per questo, l’aumento potrebbe crescere fino a 3 miliardi, in modo da rimborsare i tre quarti dei Monti-bond entro la fine del 2014.
Negativo è stato l’impatto della rivalutazione a 7,5 miliardi di euro stimata ufficiosamente dal Tesoro delle quote di Bankitalia, di cui MpS è azionista. Avendo l’istituto iscritto la sua partecipazione a bilancio per un valore superiore, ha dovuto svalutarla di 228 milioni, ma grazie al miglioramento per 246 milioni delle altre riserve, il saldo complessivo è stato positivo per 18 milioni.
Il Core Tier1 ratio si è attestato all’11,1%, 10 punti base in più di fine giugno, ma sempre grazie ai Monti-bond, senza i quali MpS non avrebbe i requisiti patrimoniali minimi imposti dall’Eba.