Unicredit ha annunciato la vendita dell’intero pacchetto di azioni detenute in Fondiaria Sai, pari al 6,7% della compagnia, corrispondente a 61,289 milioni di azioni. Sulla base dell’attuale prezzo del titolo a Piazza Affari, l’operazione dovrebbe portare nelle casse di Piazza Cordusio almeno 110 milioni di euro. L’ad Federico Ghizzoni ha reso noto che la cessione avverrà in favore di investitori istituzionali italiani ed esteri. La vendita della partecipazione in FonSai avviene subito dopo l’ok alla fusione tra Unipol e il gruppo assicurativo prima dei Ligresti, avvenuto da parte di tutte le assemblee interessate. L’antitrust aveva intimato a Unicredit la cessione del pacchetto detenuto in FonSai, anche perché la banca risulta insieme a Mediobanca tra i maggiori creditori del gruppo.
Intanto, ieri Deutsche Bank ha declassato il titolo Unicredit da “buy” a “hold” e target price a 5,60 euro. L’istituto tedesco ritiene che nel corso del quarto trimestre Piazza Cordusio sarà costretta ad accantonamenti pari al doppio della media dei primi tre trimestri, in vista degli stress-test della BCE del 2014.
Pertanto, non è prevista alcuna cedola sul 2013, ma addirittura una perdita per azione di 0,03 euro, un netto peggioramento rispetto alla precedente previsione di un utile per azione di 16 centesimi. Sia Unicredit che Intesa Sanpaolo, poi, sempre secondo Deutsche Bank, vedrebbero in lieve calo nel quarto trimestre il margine d’interesse su base congiunturale, mentre mediamente le banche italiane dovrebbero vederlo crescere dello 0,5%.
Se all’inizio delle contrattazioni, il titolo Unicredit sembrava avere snobbato il “downgrade” di DB, nel corso della seduta il mood degli operatori è cambiato e ha chiuso a 5,19 euro, in calo del 2,07%. Ma dall’inizio dell’anno, Unicredit ha guadagnato in borsa il 40% e i tre quarti di tale impennata si sono realizzati solo negli ultimi due mesi.