Si chiama “SaltaSu Family” l’ultima iniziativa commerciale lanciata da Alitalia, mirata alle famiglie e annunciata con orgoglio dall’ad della compagnia, Gabriele Del Torchio. Una volontà di rilancio, che cade nella fase più drammatica della vita di Alitalia, alle prese con l’aumento di capitale da 300 milioni, a cui si legheranno prestiti per altri 200 milioni. Un piano da mezzo miliardo, che sembra essenziale per la sopravvivenza. In questo clima, dunque, fa poca notizia che il prossimo lunedì scade il “lock-up”, ossia il blocco di vendita delle azioni da parte dei soci attuali. Impegnati a ricapitalizzare, infatti, non ci sarà in questa fase alcuna fuga da Alitalia. Semmai, entro il 16 di novembre sapremo se avranno tutti adempiuto pro-quota all’aumento, mentre un settimana dopo sarà completata anche l’assegnazione delle azioni inoptate.
Ma la novità di queste ultime ore è che Air France-Klm, oggi al 25% della compagnia, potrebbe non partecipare all’aumento, lasciandosi diluire fino all’11%. Lo scrive il quotidiano francese Les Echos, che riporta il clima nervoso del quartier generale di Parigi. Una conferma a questa probabile volontà di lasciare progressivamente Alitalia è l’annuncio di un piano di riduzione del personale nel nostro paese per mille unità. Ad oggi, mi Air France aveva messo a rischio i posti di lavoro in Italia, per cui la mossa sa di presa d’atto che una fase di collaborazione potrebbe essere finita con la ex compagnia di bandiera.
Ad avere innervosito i francesi è stato l’ingresso di Poste Italiane, che dovrebbero partecipare all’aumento con 75 milioni di euro. Essendo controllate dallo stato italiano, si tratta di una chiara soluzione protezionistica, al fine di aumentare il peso contrattuale dei soci italiani, in vista di una fusione con Air France.