Il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo hanno approvato il Piano di Impresa 2011-2013/2015 del gruppo e, in tale ambito, deliberato di proporre all’assemblea straordinaria convocata per il 9-10 maggio 2011 un aumento di capitale in opzione per un importo complessivo massimo di 5 mld euro.
All’assemblea straordinaria, si legge in una nota, verra’ proposto un aumento di capitale sociale a pagamento per un importo complessivo massimo di 5 mld, comprensivo del sovrapprezzo, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2011, in forma scindibile, mediante emissione in regime di dematerializzazione di azioni ordinarie del valore nominale di 0,52 euro ciascuna, godimento regolare, da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli titolari/portatori di azioni di risparmio della societa’.
La proposta che sara’ sottoposta all’approvazione dell’assemblea prevede che il prezzo di emissione (inclusivo del sovrapprezzo) delle azioni ordinarie di nuova emissione e, conseguentemente, il numero massimo delle azioni ordinarie da emettere e il rapporto di assegnazione in opzione sia determinato, secondo le usuali prassi di mercato, dal Cdg in prossimita’ dell’avvio dell’offerta in opzione.
L’aumento di capitale e’ volto a rafforzare la dotazione patrimoniale del gruppo Intesa Sanpaolo, garantendo al contempo al gruppo la possibilita’ di posizionarsi in modo favorevole sul mercato e cogliere le opportunita’ derivanti dalla futura crescita economica.
Il gruppo, al 31 dicembre 2010, presenta un Core Tier 1 Ratio pari al 7,9%, un Tier 1 Ratio pari al 9,4% e un Total Capital Ratio pari al 13,2%. Sulla base delle stime degli impatti attesi della nuova regolamentazione, la posizione patrimoniale e’ gia’ conforme ai vincoli di Basilea III. Infatti, secondo la versione attuale di tale regolamentazione, il patrimonio dovra’ garantire il rispetto di un Common Equity Ratio Target pari almeno al 4,5%, cui va aggiunto un Capital Conservation buffer del 2,5%, necessario a conservare la piena disponibilita’ di ogni decisione strategica ed operativa; il livello minimo del 7% offre quindi la possibilita’ di mantenere la necessaria capacita’ decisionale.
Tuttavia, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede di poter affrontare il contesto competitivo e le incertezze relative ai futuri scenari economici, normativi e di business in maniera adeguata con un Common Equity Ratio superiore rispetto al minimo del 7%, al fine di non limitare le prospettive di crescita e di redditivita’ del gruppo.
L’incremento dei coefficienti patrimoniali conseguente all’aumento di capitale, pari a circa 150pb rispetto alla situazione risultante dal bilancio al 31 dicembre 2010, consentirebbe al gruppo di rafforzare il piano industriale e di affrontare il contesto economico di riferimento con una base patrimoniale piu’ ampia. Attraverso il consolidamento del profilo patrimoniale, infatti, il gruppo Intesa Sanpaolo conseguirebbe anche un rafforzamento della propria posizione competitiva all’interno del mercato finanziario nazionale ed europeo. Inoltre, la disponibilita’ di adeguate risorse patrimoniali si configura come condizione per poter aumentare ulteriormente la penetrazione del gruppo Intesa Sanpaolo nei mercati di riferimento, finanziare la crescita endogena e dare maggiore flessibilita’ strategica e nelle politiche di pay out. L’aumento di capitale consentirebbe inoltre flessibilita’ nella gestione degli strumenti di patrimonio di vigilanza esistenti, di tipo Tier1 e Lower Tier 2.
Subordinatamente al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle Autorita’ competenti, si prevede che l’offerta delle azioni ordinarie di nuova emissione in opzione ai soci possa avere esecuzione entro luglio 2011.
B.Imi e BofA Merrill Lynch agiranno quali Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner nell’ambito dell’offerta. Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs International e Morgan Stanley, che interverranno quali Joint Bookrunner, si sono impegnate, unitamente a BofA Merrill Lynch, a sottoscrivere, a condizioni e termini usuali per tale tipologia di operazioni, l’aumento di capitale fino ad un ammontare massimo di 5 mld. Parteciperanno inoltre al consorzio di garanzia che verra’ costituito in relazione all’aumento di capitale, in qualita’ di Co-Bookrunner, Commerzbank, Bnp Paribas, Citi, UniCredit Corporate & Investment Banking, B.Santander, Hsbc Bank plc.
Ad oggi non sono pervenute alla societa’, da parte degli azionisti, manifestazioni di disponibilita’ a sottoscrivere le azioni di nuova emissione.
fonte dati DowJones Newswires
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