Continuano a crescere le sofferenze bancarie italiane, che nel mese di agosto hanno raggiunto i 141,8 miliardi di euro, quasi 2 miliardi in più dei 139,9 miliardi di luglio e ben 26 miliardi in più rispetto allo stesso mese del 2012, segnando un aumento su base annua del 22,4%, in accelerazione dal +22,3% del mese precedente. Si tratta del 7,3% degli impieghi, quando 12 mesi prima il dato era del 5,9%. Sebbene il valore record risalga al dicembre del 1996, quando raggiunse il 9,9%, siamo molto lontani dai livelli pre-crisi, quando nel 2008 le sofferenze erano di appena il 2,3% degli impieghi. Lo conferma il rapporto Abi, che allo stesso tempo nota un calo meno marcato dei prestiti a famiglie e imprese, che a settembre sono diminuiti del 2,9%, contro il -3,5% di agosto. E le sofferenze salgono al 13,1% per gli impieghi tra i piccoli operatori economici, all’11,7% tra le imprese e si attestano al 6,1% tra le famiglie.
Complessivamente, il monte-prestiti si è attestato a 1.863,5 miliardi di euro, inclusi i prestiti verso la pubblica amministrazione, in calo annuo del 3,8%, uguale al mese precedente.
I prestiti, in ogni caso, fa notare l’Abi, sono superiori alla raccolta della clientela, pari a 1.728 miliardi, in calo quest’ultima dello 0,53% su base annua, ma in recupero di 2 miliardi sul mese di agosto. In particolare, sono aumentati i depositi dei clienti residenti in Italia del 4,2% (+6,2% ad agosto) su base annua, ma la raccolta obbligazionaria è risultata in calo tendenziale del 10%, in lieve accelerazione dal -9,9% di agosto, per una variazione negativa su base mensile di 2 miliardi.