Il cda di Telecom Italia del 19 è stato annullato. Lo comunica la stessa società, che sottolinea come ufficialmente non fosse mai stato convocato per quella data, mentre resta convocato il cda del 3 ottobre, quando sarà chiara la compagine azionaria, visto che entro il 28 del mese, i soci italiani in Telco dovranno comunicare la disdetta per l’eventuale uscita dalla holding, che controlla la compagnia al 22,4%. Tuttavia, giovedì dovrebbe esserci un incontro informale tra gli azionisti, che dovrebbero iniziare a fare il punto a Milano. Le indiscrezioni dicono che i soci italiani in Telco (Mediobanca, Intesa e Generali) avrebbero rifiutato anche la seconda offerta di Telefonica, oggi al 46,18% della holding, considerandola troppo bassa.
E Banco Santander, uno degli azionisti della compagnia spagnola, nega che questa sarebbe interessata a rilevare il controllo di Telecom, sottolineando come ciò comporterebbe un aumento dell’indebitamento per altri 28,8 miliardi, da sommare ai circa 50 già in possesso di Telefonica.
Gli analisti ritengono che gli spagnoli siano interessati solo ad impedire che Telecom si rafforzi in Sud America, evitando una concorrenza diretta alle proprie controllate, come accade in Brasile, dove Telefonica controlla Vivo e gli italiani Tim Brasil, rispettivamente primo e secondo operatore mobile del paese.
Intanto, Citigroup ha tagliato il rating di Telecom da neutral a sell con target price 0,50 euro. E ieri, il titolo è sceso sotto la soglia psicologica di 60 centesimi, perdendo lo 0,8%, ma restando pur sempre del 30% in rialzo da fine agosto, sebbene ancora del 23% inferiore su base annua. La compagnia capitalizza poco più di 8 miliardi di euro in borsa. Tutte le quote in mano agli italiani di Telco varrebbero, quindi, così appena un miliardo.