Duro colpo per la compagnia aerea low cost Ryanair, che ieri è crollata in borsa del 15%, con il titolo sceso a 5,78 euro. Il tracollo ha fatto seguito all’annuncio da parte della compagnia irlandese di un profit warning, ossia di un utile inferiore alle attese per l’esercizio che si concluderà nel marzo del 2014. Secondo l’ad, Michael O’Leary, i prezzi dei biglietti saranno abbassati in tutto il Regno Unito e in Irlanda e 70-80 aerei dovrebbero restare a terra nel periodo invernale. Si tratta di una strategia aggressiva, che il manager sta per mettere in atto, per rispondere al calo del numero dei passeggeri, con un traffico annuale previsto a 81 milioni, mezzo milione inferiore alle stime. Ryanair non ha nascosto la difficoltà nel raggiungere l’obiettivo di almeno 570 milioni di euro di fatturato per i biglietti di fascia bassa. Da qui, l’allarme sui profitti e il crollo in borsa di ieri.
Le difficoltà di Ryanair sono dovute alla concorrenza più accanita di Easyjet, ma anche alle tariffe scontate applicate dai colossi Air France e Lufthansa. La compagnia sta soffrendo, in particolare, nei mercati di Spagna, Scandinavia e nel Regno Unito.
Sta di fatto che la compagnia irlandese sta accusando per la prima volta un duro colpo alla sua stessa immagine vincente, accusata in vari paesi europei di offrire servizi minimi al passeggero e di oberarlo di costi per qualsiasi altra richiesta, salvo incassare aiuti pubblici dai governi, essendo attiva in molti aeroporti minori, non presi in considerazione dalle rotte delle compagnie principali.