Continuiamo la nostra indagine sulla situazione dell’occupazione in giro per il mondo: dopo la Germania (clicca qui) e l’Italia (clicca qui) tocca agli USA. Secondo i dati dell’istituto di statistica della federazione, il tasso di disoccupazione è sceso dello 0.1%, raggiungendo così l’8,8%, generando quindi un aumento dei posti di lavoro pari a circa 216mila unità.
Entrambi i dati sono al di sopra delle aspettative degli economisti e sono stati accolti più che positivamente dai mercati, oltre che ampiamente commentati in sede politica da entrambi gli schieramenti.
Nonostante il buon risultato, i gravi problemi di deficit hanno continuato a mietere vittime a livello di posti di lavoro pubblico locale: sono andati infatti in fumo circa 250mila posti, almeno la metà dei quali nelle scuole pubbliche. A fronte della diminuzione dell’impiego nel settore pubblico però il privato è cresciuto vigorosamente, dato che ne ha creati 230mila, guidato dal settore dei servizi (+78mila), seguito in ordine dalla sanità (+45mila), dal turismo (+37mila) e infine dal manufatturiero (+17mila).
Il presidente Barack Obama, ha così commentato i dati:«La nostra economia sta dando finalmente segno di vera crescita:negli ultimi 13 mesi sono stati creati 1,8 milioni di nuovi posti di lavoro, ma nonostante le buone notizie, c’è ancora molto da fare».
Di parere opposto invece il presidente repubblicano della camera dei rappresentanti:«Washington deve fare molto di più per dare certezze a chi crea posti di lavoro. Questo significa porre sotto controllo la spesa federale, smetterla di minacciare aumenti della pressione fiscale, rimuovere gli ostacoli normativi alla crescita e approvare accordi commerciali che aprirebbero nuovi mercati alle esportazioni americane»
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