Una delle risorse su cui l’Italia deve puntare per risollevarsi dal punto di vista economico deve essere il turismo, dato che pochi altri paesi al mondo possono offrire una gamma di soluzioni per i vacanzieri comparabile con la nostra: dal mare alle montagne passando per le città d’arte. La stagione turistica del 2011 potrebbe offrire delle ottime possibilità agli operatori italiani, dato che le crisi politiche in nordafrica potrebbero spingere molti a ripiegare sull’altra costa del Mediterraneo per le loro vacanze.
Gli operatori del settore lamentano però un ritardo di organizzazione e una mancanza di sostegno da parte delle istituzioni. Secondo i loro dati il budget italiano per la stagione è da stimare in una ventina di milioni di euro dagli enti pubblici, che arrivano a poco più di 50 con i provati, a fronte di impegni molto più importanti e onerosi per i nostri vicini e concorrenti: la Francia ne ha messi in gioco circa 60 e la Spagna è arrivata addirittura a quota 80, che però in totale dovrebbero essere circa 120. In Italia intanto è ancora ferma al palo la riorganizzazione dell’Enit, l’Agenzia nazionale di promozione turistica.
La situazione è tutt’altro che rosea, dato che le prime stime indicano che nel corso del mese di febbraio negli alberghi italiani una camera su due è rimasta inutilizzata (per la precisione è al 52,8% il tasso di occupazione medio, con una diminuzione dell’1% su base tendenziale).
Federalberghi punta il dito invece sulle difficoltà per raggiungere l’Italia per spiegare la situazione: <<L’Italia deve essere raggiungibile nel modo più semplice e al minor costo possibile. Perciò ben vengano i nuovi collegamenti soprattutto verso i paesi turisticamente importanti come Cina e Brasile. Ma non solo: è necessario implementare la rete ferroviaria per i collegamenti interni. È difficile raggiungere una destinazione come l’Umbria, oggi regione turisticamente molto interessante».
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