Dopo due anni, l’indice Pmi Markit/ADACI per la manifattura segna un’espansione a luglio, dopo che l’ultimo dato positivo risaliva al luglio del 2011, esattamente a due anni fa. Il dato segna 50,4 punti, in rialzo dai 49,1 punti di luglio. Trattandosi di un valore superiore a 50, esso indica un aumento dell’attività. Positivi i risultati anche dei nuovi ordini, saliti a 50,5 dai 48,8 punti di giugno. In particolare, spiega il report, essi sono stati trainati dalla domanda estera, mentre stagnante resta quella interna. Un fatto comunque straordinario, se si pensa che nel resto dell’Eurozona la situazione dell’economia non è certamente esaltante.
Manifattura in crescita anche nell’Eurozona, leggendo i dati Markit. Per l’esattezza, l’indice si è attestato a luglio a 50,3 punti dai 48,8 del mese precedente. Ma la crescita non si è registrata in tutta l’area: se in Germania si è avuto un ottimo 50,7 punti, in rialzo dai 48,4 di giugno e meglio dei 50,3 punti della stima flash, in Francia è ancora calo per la manifattura, essendosi ottenuto a luglio solo 49,7, in aumento dai 48,4 di giugno, ma pur sempre sotto la soglia dei 50 punti, che indica l’espansione.
I dati sulla manifattura indicano la possibile inversione di tendenza per le imprese, che potrebbe portare a un’uscita dalla recessione nei prossimi mesi anche in Italia. Il manifatturiero pesa, infatti, sul nostro pil per il 19% e anche l’indice di fiducia rilevato dall’Istat tra le imprese indica il dato più alto dal novembre del 2011.
Nei giorni scorsi, anche Confindustria aveva diramato dati positivi sulla produzione industriale, cresciuta a luglio dello 0,2% su giugno, mentre il mese prima vi era stata una crescita dello 0,4%.