L’Istat ha appena registrato un’aumento dell’inflazione del 2,4% che Confcommercio elaborando i dati dell’Isat comunica i risultati di una sua indagine che registrano una forte diminuzione del risparmio delle famiglie italiane: si parla addirittura di un calo complessivo di 20 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. La ricerca non fa altro che confermare la già nota situazione di crisi economica che ci sta affliggendo e che, almeno per il 2011, non avrà battute d’arresto.
L’indagine di Confcommercio si riferisce all’arco temporale compreso tra il 1990 e il 2010: 20 anni in cui la storia economica dell’Italia si è rovesciata.
A fronte di un risparmio pro capite di 23 euro ogni 100 euro di reddito relativo ai primi anni dell’analisi Confcomemrcio, attualmente il risparmio è meno di 10 euro a testa. Il risparmio delle famiglie italiane è diminuito in termini percentuali del 60%, mentre se si considerano i termini reali si è passati dai 4.000 euro l’anno per famiglia a circa 1.700 euro.
I dati dell’Istat, su cui si basa il rapporto della Confcommercio, come sempre fanno riferimento a valori medi, e purtroppo moltissime famiglie italiane da qualche stanno familiarizzando con la disoccupazione e la cassa integrazione piuttosto che con il risparmio, mentre il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce statistica dopo statistica.
Secondo la ricerca, più che risparmiare gli italiani, quando riescono, preferiscono investire nell’acquisto di beni immobili. L’investimento nel mattone è considerato sicuro e la maggior parte degli italiani lo considera un bene rifugio soprattutto considerata la stagnazione dei redditi e l’aumento del livello dei prezzi del 50% durante il ventennio preso in esame.
Gli italiani si confrontano quotidianamente con la precarietà. A soffrirne di più sono soprattutto famiglie, anche se la situazione non è di certo rosea per i giovani: a febbraio, infatti, l’Istat ha registrato un record della disoccupazione giovanile.
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