Da oggi, tutti i movimenti sui conti correnti degli italiani saranno spiati dall’Agenzia delle Entrate, che grazie al cosiddetto Sid (Sistema Interscambio Dati), sarà in grado di conoscere la situazione economica di ogni correntista.
Fino ad oggi, infatti, le banche potevano inviare al Fisco i dati dei loro clienti, ma solo dietro autorizzazione ed esplicita sollecitazione da parte degli uomini di Attilio Befera. A partire da oggi, invece, lo scambio delle informazioni sarà automatico e riguarderà innanzitutto i movimenti avvenuti nell’anno 2011, per poi progressivamente arrivare a scadenze pattuite all’invio di tutti i dati dei movimenti fino all’ultimo giorno.
Per il Fisco, quindi, i conti correnti non sono più un tabù. L’obiettivo è recuperare risorse dalla lotta all’evasione fiscale, congiuntamente alla previsione per cui tutti i pagamenti da mille euro in su possono essere realizzati solo per via tracciabile, ossia passando per il sistema bancario.
Ma restano forti dubbi sul nuovo sistema messo in piedi dal precedente governo Monti. In primis, c’è il rischio di mandare a quel paese qualsiasi concetto di privacy, aldilà delle buone intenzioni e nonostante i dati dovrebbero essere inviati attraverso canali blindati. Secondariamente, la stessa efficacia nello spiare i conti correnti degli italiani se è vero che lo stato avrebbe già individuato negli ultimi anni ben 545 miliardi di redditi evasi, salvo non essere riuscito a recuperare il dovuto. A che serve, quindi, fare a pezzi la privacy del contribuente-cittadino, se poi non si è nemmeno in grado di fare profitto da questa situazione?