Un interessante articolo dell’11 marzo è stato pubblicato da FTAOnline News e riguarda i molti distributori di benzina sparsi per il territorio nazionale, ma che non utilizzano i prezzi imposti dalle multinazionali, abbassandoli fino a 10 centesimi. Ma come fanno a ridurre cosi tanto il prezzo?
Vi riportiamo l’articolo di seguito:
Sono ancora pochi in Italia i distributori low cost di benzina, ovvero quei distributori non correlati alle marche tradizionali delle compagnie petrolifere multinazionali, dove non figura nessun marchio e dove non esiste la raccolta punti-premi, ma che garantiscono un’alternativa al caro-petrolio.
Il risparmio
Le pompe bianche garantiscono a ogni pieno di benzina o di gasolio un risparmio che a va dai 5 o 6 centesimi al litro, con punte che arrivano fino a 10 centesimi. Tradotto: per un’auto di media cilindrata si può risparmiare dai 3 ai 6 euro per ogni pieno.
Come funzionano esattamente questi distributori low cost? Ne esistono di almeno due tipi: quelli portati avanti da piccole realtà locali e quelli legati ai grandi centri commerciali. In quest’ultimo caso, gli impianti sono ubicati nei pressi dei centri della grande distribuzione che li usano anche come specchietti per le allodole, ma giova anche al distributore di benzina in quanto il giro d’affari è elevatissimo. Ad esempio se una buona stazione di servizio in città eroga sui 2 milioni di litri di carburante l’anno, le pompe vicino ai supermercati raggiungono i 20 milioni.
Come fanno ad avere i prezzi inferiori alle multinazionali? L’esperto, Antonello Minciaroni del giornale online “Quotidiano energia”, ha spiegato che dietro a questi distributori low cost non c’è “Nessun trucco e nessun segreto, più semplicemente loro vanno a comprare benzina e gasolio all’ingrosso, extrarete, in uno dei 25 tra depositi e raffinerie dai quali tutti si riforniscono, ma dove, con i listini extrarete, il costo è inferiore dai 12 ai 15 centesimi al litro. Tolto un margine per le spese, e un minimo di utile da mettere in cassa, ecco che 5 centesimi da offrire come sconto saltano fuori facilmente. Del resto non hanno costi di marketing, di pubblicità e nemmeno grandi oneri di gestione, viste le dimensioni ridotte che hanno quasi tutti gli indipendenti».
La diffusione
Questi impianti low cost, a dire il vero, non sono recentissimi, ma negli ultimi anni il fenomeno ha sempre più preso piede perché il rincaro della benzina, e dei carburanti in generale, hanno portato i consumatori a cercare strade alternative per poter risparmiare sul caro-benzina.
Per quanto riguarda la diffusione sul mercato, questa corrisponde all’incirca al 5% all’intera rete di distribuzione. Nel nostro Paese si contano 2000 distributori low cost su un totale di 22.500 impianti tradizionali, ma sono sempre più in crescita. Le regioni dove se ne concentrano di più sono la Lombardia, Veneto, Toscana e Umbria, anche se ormai si possono trovare in tutta Italia, appena fuori città soprattutto lungo le strade provinciali. Per quanto riguarda l’estero invece, in Germania il mercato delle “pompe bianche” ha conquistato il 25% del mercato.
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