Il Tesoro ha piazzato ieri tutti gli 8 miliardi di euro di BoT a sei mesi che si era prefisso. Ottimo il riscontro della domanda, per un bid-to-cover in salita a 1,54 da 1,40 di aprile. Il rendimento medio lordo si è attestato allo 0,538%, in lieve crescita dallo 0,503% di un mese fa. Ma gli analisti non assegnano alcun peso a questo elemento, sottolineando non solo come i tassi siano rimasti sostanzialmente agli stessi livelli minimi di sempre registrati ad aprile, ma anche come questa lieve crescita sia dovuta al fatto che i rendimenti esitato alla scorsa asta siano stati molto bassi. Positivo, poi, l’aumento del rapporto di copertura, con richieste per oltre una volta e mezza gli 8 miliardi offerti.
Lo spread non ha risentito in nessuna direzione dell’asta di ieri, con il differenziale a dieci anni che ha chiuso invariato a 257 punti base. Il BTp decennale rendeva in chiusura il 4,09%, in rialzo dello 0,08%.
E oggi spetta ai titoli a 5 e a 10 anni. Il Tesoro ha in programma di collocare 2-2,75 miliardi di BTp settembre 2018 e altri 2-3 miliardi di BTp maggio 2023.
Stando all’andamento del mercato secondario, i rendimenti lordi dovrebbero attestarsi rispettivamente in zona 2,968% e 4,09%. All’asta di aprile, i titoli di tale durata hanno esitato un rendimento del 2,84% e del 3,94%, ai minimi da ottobre 2010.
Con il collocamento di oggi, il Tesoro avrà già coperto il 51% del suo fabbisogno, previsto a 455 miliardi di euro circa per tutto il 2013. La Spagna ha sinora emesso titoli a copertura del 47% di quanto necessita sull’intero anno.
Una riduzione ancora più marcata dei tassi italiani la si potrà avere probabilmente solo quando i dati macroeconomici inizieranno a indicare un miglioramento dell’economia reale. Si consideri, poi, che nelle ultime sedute i mercati sono stati caratterizzati da maggiore volatilità, in seguito al crollo e successiva ripresa della Borsa di Tokyo.