La società che nascerà dalla fusione tra Fiat Industrial e la sua controllata americana all’88%, Cnh, DutchCo, sarà di diritto olandese, secondo quanto comunicato da tempo dalla casa torinese. Ma la novità delle ultime ore è che la newco avrà sede fiscale nel Regno Unito, dove la tassazione è più leggera dell’Italia. E’ quanto riportato ieri dal Financial Times, che cita anche una notizia Bloomberg, a proposito della documentazione inviata da Torino alla Sec, la Consob americana, nel quale prospetto si farebbe intendere che la residenza della società sarebbe il Regno Unito e non l’Italia. Certa, poi, la richiesta di ammissione alla quotazione di Wall Street, per cui Piazza Affari perderebbe un altro importante titolo del suo listino.
Nel 2012, Fiat Industrial ha pagato in tasse al fisco italiano 564 milioni di euro, di cui 28 milioni per l’Irap, pari al 37,9% dell’utile maturato nell’esercizio. Londra, invece, già oggi tassa gli utili al 23,5%, ma con la previsione di portare l’aliquota al 20% nel 2015. Era al 30% nel 2007.
Allarme del governo e dei sindacati, tanto che il segretario Fiom, Maurizio Landini, ha chiesto che il premier Enrico Letta convochi le parti attorno a un tavolo e che parlasse della questione con il collega David Cameron al vertice bilaterale tenutosi ieri, a margine del summit UE.
Il ministro allo Sviluppo, Flavio Zanonato, ha dichiarato di avere sentito l’ad Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, al telefono e che incontrerà i vertici del gruppo la prossima settimana. Il collega alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, invita l’esecutivo a prendere spunto dalla vicenda per rilanciare una politica di attrazione degli investimenti in Italia e che trattenga le imprese.