Domani si terrà il consiglio di amministrazione di Telecom Italia, che dovrà pronunciarsi su tre punti importanti: la questione dello scorporo della rete dalla compagnia, connessa fortemente al secondo punto all’ordine del giorno, ossia la prosecuzione delle trattative per l’accordo con i cinesi di Hutchison Whampoa per la fusione con 3 Italia. Infine, dovranno essere approvati i conti del primo trimestre. Stando alle indiscrezioni, il cda si dovrebbe esprimere per la prosecuzione delle trattative con i cinesi, anche se gli azionisti di minoranza riuniti in Asati vorrebbero dire la loro ed essere coinvolti nel progetto, attraverso un piano che potrebbe essere così riassunto: Hutchison Whampoa cede 3 Italia a Telecom e riceverà in cambio il 5% di quest’ultima. Per arrivare al 29,9%, come ventilato in queste settimane, dovrebbe lanciare un’Opa parziale a un valore di book value intorno a un euro, ma escludendo dall’offerta i soci di maggioranza di Telco (Telefonica, Intesa, Generali e Mediobanca). Un piano, quello di Asati, di difficile realizzazione, visto che alcuni soci di Telco vorrebbero approfittare proprio dell’offerta a prezzo di libro per uscire dalla compagnia.
Quanto all’ipotesi di scorporare la rete fissa, l’ad della Cdp, Giovanni Gorno Tempini, ha espresso la convinzione che bisognerebbe fare presto, perché trattasi di una scelta non più rinviabile. La Cdp viene indiziata da mesi come possibile acquirente, anche se rumors vorrebbero che la rete possa essere messa sul mercato per la gran parte e riservata sotto il controllo della Cassa depositi e prestiti per un restante 15-20%. Sulla valutazione della rete non c’è ancora convergenza. 10 miliardi per la Cdp, quando l’ex monopolista ne chiede 20.
Rispetto ai conti del primo trimestre, la compagnia dovrebbe avere chiuso con ricavi per 6,7 miliardi, con la controllata TI Media che avrebbe riportato una perdita di 123,8 milioni, in seguito alla cessione di La7.