Il mercato del reddito fisso sembra essere diventato più allettante da qualche settimana. Lo dimostrano i movimenti realizzati per i bond sovrani, BoT e BTp inclusi, che hanno visto aumentare il loro prezzo, permettendo una discesa dei rendimenti. Ieri, lo spread decennale tra i BTp e i Bund tedeschi ha chiuso a 259 punti base, con il titolo di stato italiano che rendeva sulla scadenza a dieci anni appena il 3,76% e quello tedesco l’1,17%. Bene anche i titoli di stato francesi, che per la medesima scadenza ieri hanno raggiunto un nuovo record negativo dell’1,67%. Un mese fa, lo stesso spread Btp-Bund si attestava a circa 70 punti base in più, a conferma di quanto abbia inciso positivamente anche la formazione del nuovo governo, che ha sbloccato uno stallo politico che andava avanti ormai da dicembre, dalle dimissioni dell’ex premier Mario Monti.
Tuttavia, non sono solo fattori interni a favorire la riduzione degli spread e dei rendimenti. Lo dimostra il fatto che calano anche i rendimenti degli stessi Bund tedeschi, titoli core dell’Eurozona. In realtà, i mercati si starebbero riposizionando in vista di un possibile taglio dei tassi sui depositi overnight, ossia sulla liquidità che le banche preferiscono parcheggiare per poche ore presso la BCE, in cambio di una remunerazione minima. Se si andasse verso tassi negativi (siamo già allo 0%), ciò significherebbe che gli istituti dell’Eurozona dovrebbero pagare la BCE per prestarle denaro a brevissimo tempo. Un paradosso, che implicherebbe la ricerca di altre vie di investimento, come potrebbero essere i titoli di stato.
Per questo, anche in considerazione delle schiarite che s’intravedono per l’Area Euro, con Francoforte che ribadisce il suo impegno a garantire liquidità illimitata fino al 2014, pare essersi innescata una corsa all’acquisto dei bond sovrani, di cui sta beneficiando vistosamente anche il mercato dei nostri titoli.