Il titolo Monte Paschi di Siena cede il 4,7% a 0,1761 euro a Piazza Affari stamane, alla riapertura dalle ferie pasquali. Il crollo è determinato dalla pubblicazione della scorsa settimana dei dati sulle perdite per 3,17 miliardi nel 2012, di cui 1,66 miliardi dovuti a svalutazioni. I conti in profondo rosso di Rocca Salimbeni hanno determinato una bocciatura di diversi istituti. Gli analisti di Exane, broker della francese Bnp Paribas, hanno tagliato il “target price” del 44% a 0,1 euro, mantenendo il giudizio di “underperform”. Batosta anche da Kepler, che ha tagliato il prezzo obiettivo da 0,22 a 0,13 euro, così come Deutsche Bank da 0,18 a 0,15 euro.
Secondo Exane, MpS non sarà in grado di liberarsi dalla dipendenza verso i crediti dello stato italiano, per cui è debitrice già per oltre 4 miliardi di euro, a fronte di una capitalizzazione in borsa per circa la metà. Fino al 2019, sempre Exane, Siena non sarà in grado di distribuire alcun dividendo.
Secondo Kepler, la nota positiva riguarda la deducibilità fiscale degli oneri legati all’emissione dei Monti-bond, che porterà a un costo effettivo stimato al 6,5% nel 2012 e 2013 e al 6,9% nel 2014 e 2015, ottenendo così un risparmio pari a 363 milioni in quattro anni.
MpS ha chiuso il 2012 con perdite per 3,17 miliardi, anche a causa delle svalutazioni per 1,66 miliardi e gli oneri sui Tremonti-bond per 171 milioni di euro. Hanno pesato, poi, anche i risultati deboli del core business e i costi di ristrutturazione per 278 milioni.
Ricordiamo, infine, che a fine febbraio la banca ha sottoscritto Monti-bond per 4,07 miliardi, di cui 1,9 miliardi per rimpiazzare i Tremonti-bond del 2009.