Si è riunito sotto la presidenza del Cav. Lav. Dr. Giancarlo Cerutti il consiglio di amministrazione de Il Sole 24 ORE S.p.A., che ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2010.
Il contesto di riferimento non ha mostrato nel corso del 2010 sensibili miglioramenti: le inversioni di tendenza che si sono manifestate, soprattutto sul fronte degli investimenti pubblicitari, sono difficilmente inquadrabili in un sistema di ripresa economica complessiva.
Le evidenze più positive sono arrivate dal mercato pubblicitario che ha chiuso l’anno in ripresa (+3,8%, Fonte Nielsen Media Research gennaio-dicembre 2010), fortemente trainato dalla performance della Televisione (+6,0%), al netto della quale l’incremento si ridurrebbe a un più modesto +1,4%. Permane la sofferenza della Carta Stampata – complessivamente a -4,3% – con i quotidiani a pagamento (-2,0%) che confermano un andamento relativamente migliore dei periodici (-5,4%), penalizzati in particolare dalla performance dei mensili.
Migliori e positivi gli andamenti della Radio (+7,7%) e di Internet (+20,1%), che godono del favore di un mercato alla ricerca da un lato di bassi prezzi e dall’altro di innovazione nella pianificazione. A livello diffusionale i più recenti dati ADS (media mobile 12 mesi dicembre 2009- novembre 2010) evidenziano per i principali quotidiani nazionali a pagamento una flessione del 7,3% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Nei dodici mesi in oggetto Il Sole 24 ORE ha registrato una diffusione media di circa 265.000 copie posizionandosi come il quarto quotidiano a diffusione nazionale (quotidiani sportivi esclusi).
Anche il mercato dei servizi professionali continua a risentire della congiuntura economica in atto e delle difficoltà dei professionisti e delle piccole e medie imprese: i dati di settore dell’informatica italiana (Fonte rapporto Assinform/ NetConsulting), pur manifestando un’attenuazione del calo di mercato iniziato nel 2008, confermano tuttavia un bilancio 2010 ancora negativo (-2,7%). La sofferenza è prevalentemente concentrata nel segmento dei servizi (-3,9%), ma anche il software evidenzia un ulteriore calo rispetto al 2009 (-2,1%).
Alle criticità legate allo scenario economico evidenziato si sono aggiunti, per l’intero settore dell’editoria, gli effetti negativi derivanti dall’abolizione delle tariffe postali agevolate.
L’inattesa notizia delle nuove tariffe, l’effetto immediato di applicazione e il valore particolarmente rilevante – pari a 6,6 milioni di euro – per il Gruppo 24 ORE, in funzione dell’importanza delle vendite in abbonamento del quotidiano e dei periodici professionali sul totale del fatturato, hanno influito in modo consistente sui risultati dell’esercizio 2010. La L.163/2010, che ha recepito l’accordo intercorso nel mese di luglio tra Poste Italiane e FIEG, e successivi decreti ministeriali hanno infine rideterminato le tariffe postali con effetto 1° settembre 2010. Benché l’incremento sia stato notevolmente ridotto rispetto a quello derivante dall’applicazione delle tariffe ordinarie (come avvenuto nel periodo aprile-agosto 2010), il livello rimane sensibilmente superiore a quello in vigore fino alla fine di marzo 2010.
Nell’esercizio 2010 il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 482 milioni di euro, in diminuzione di 20,7 milioni di euro rispetto al 2009 (-4%). Non considerando le testate e le attività oggetto di chiusura o di cessione – che impattano prevalentemente sui ricavi pubblicitari e quelli da vendita software – la flessione si riduce al 2,3%, attribuibile essenzialmente al drastico calo dei collaterali (-54,9%) che rappresenta ormai una linea di prodotto in veloce declino per tutto il comparto dell’editoria, e alle flessioni dei ricavi diffusionali del quotidiano (-9,5%) e dei periodici (-9%). Al netto degli effetti legati alla chiusura, avvenuta a fine marzo 2009, del quotidiano freepress 24minuti la raccolta della concessionaria System è in linea con l’anno precedente.
Il margine operativo lordo (EBITDA), pur risultando negativo per 16,8 milioni di euro si confronta con un valore, sempre negativo, di 24,7 milioni di euro nel 2009. Il miglioramento dell’EBITDA conseguito nell’esercizio 2010 rispetto all’anno precedente si attesta a 10 milioni di euro escludendo gli oneri non ricorrenti che impattano su entrambi gli esercizi in esame (17,5 milioni di euro nel 2010, 22,1 milioni di euro nel 2009) e il citato incremento delle tariffe postali per l’editoria. Anche escludendo solo gli oneri non ricorrenti e includendo il sensibile incremento delle tariffe postali l’EBITDA 2010 raggiunge comunque il valore positivo di 0,7 milioni di euro, con un miglioramento di 3,3 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Grazie agli interventi di razionalizzazione e di contenimento i costi diretti e operativi si riducono di 13,7 milioni di euro, che diventano 20,3 milioni di euro se si esclude l’aggravio dei costi di distribuzione legato alla modifica della normativa relativa alle tariffe postali per l’editoria.
Il costo del personale, escludendo per gli anni 2009 e 2010 gli oneri non ricorrenti, mostra una riduzione di 7,6 milioni di euro (-4,2%). Tale risultato derivante dalla riduzione di 120 risorse medie è dovuto a una maggiore razionalizzazione della struttura periferica verso una più centralizzata, da una rigorosa politica di blocco del turnover, dalla riduzione del corpo dirigenziale, dal piano di prepensionamento giornalisti quotidiano, dal piano di efficienza nell’area Business Media e dalla cessione di rami di attività in Esa Software.
Va inoltre segnalato che a Dicembre 2010 è stato concordato con i sindacati un piano di riorganizzazione nell’area grafica e poligrafica che prevede a regime una ulteriore riduzione di 180 organici nel biennio.
Il risultato operativo pur rimanendo negativo per 47,8 milioni di euro risulta in sensibile miglioramento (-29,2%) rispetto ai 67,5 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Al netto di oneri non ricorrenti e write-off il risultato 2010 risulta pari a -21,9 milioni di euro, in deciso recupero rispetto ai -33,7 milioni di euro dell’esercizio precedente (+11,8 milioni di euro).
Il risultato netto attribuibile agli azionisti della Controllante rileva una perdita di 40,1 milioni di euro, decisamente inferiore (-23,7%) rispetto a quella del 2009 che era pari a 52,6 milioni di euro. La perdita di 40,1 milioni di euro risente dei componenti ricorrenti e non ricorrenti già evidenziati oltre che del minore apporto rispetto al 2009 di proventi finanziari netti (minore liquidità media e tassi di interesse ridotti) ed imposte attive, per effetto della minore negatività del risultato e dell’assenza di operazioni di riallineamento tra valori fiscali e di bilancio presenti, al contrario nel 2009, per 3,4 milioni di euro.
La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 dicembre 2010 è positiva per 84,1 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 98,8 milioni di euro del 31 dicembre 2009 per effetto essenzialmente degli investimenti netti del periodo, a fronte di un andamento della gestione operativa in sostanziale equilibrio.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.