E’ iniziato ieri il “roadshow” di Moleskine, la società nota in tutto il mondo per i suoi taccuini, che si concluderà il prossimo 27 marzo, per consentire lo sbarco a Piazza Affari il 3 aprile. Saranno offerte 106,36 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 2,00 e 2,65 euro ciascuna, oltre a una “greenshoe” pari al 10% dell’offerta globale. In totale, la società capitalizzerà pre-aumento tra 400 e 530 milioni, ma successivamente al varo dell’aumento di capitale per 12 milioni di azioni, il valore crescerà a 424-562 milioni di euro. Il controvalore dei titoli in offerta ammonta, invece, a 234-310 milioni.
L’offerta sarà destinata per il 90% agli investitori istituzionali e per il 10% al canale retail. Qualora la “greenshoe” fosse esercitata integralmente, il flottante dovrebbe attestarsi al 55,1%. Per il resto, il 37,99% è nelle mani di Appunti, controllata dal fondo Syntegra, mentre un altro 6,81% è detenuto dal fondo Pentavest.
I due fondi potrebbero decidere di cedere in tutto o in parte i pacchetti azionari in loro possesso, anche se ciò potrebbe accadere solo nei prossimi mesi, essendo stato da loro sottoscritto un accordo di lock-up semestrale. Solo successivamente alla loro vendita si potrebbe dare vita a una vera public company.
In ogni caso, si tratta di una buona notizia per Piazza Affari, essendo quella di Moleskine la prima IPO dell’anno e la prima anche dopo la quotazione in borsa di Bruno Cucinelli nella primavera del 2012.
Nel 2012, la società ha fatturato 78,1 milioni, prodotto un utile netto consolidato di 18,1 milioni e un Ebitda di 31,4 milioni. L’ad Arrigo Berni non ha nemmeno escluso di quotare in futuro in altre piazze finanziarie la società da lui guidata.