Apple è scesa ufficialmente sotto i 400 miliardi di dollari di capitalizzazione a Wall Street, il risultato più basso da un anno, bruciando di fatto il 40% dai picchi massimi di settembre 2012, quando la società era arrivata a capitalizzare 700 miliardi. Poi, il diluvio. Il primo melafonino post-Steve Jobs si è rivelato un mezzo flop. Le vendite non sono andate male in senso assoluto, ma hanno fatto meglio i concorrenti di Samsung, che a maggio lanceranno il temibile Galaxy S4, il quale si preannuncia già un successo di mercato.
La gestione di Tim Cook è oggetto di strali di azionisti e analisti. Eppure, stando al finanziere Warren Buffett, Cupertino sarebbe piazzata meglio oggi sul lungo termine che ai tempi di Jobs. Pertanto, Buffett ha invitato l’ad a non ascoltare le critiche “stupide” rivoltegli.
Eppure, con i 137 miliardi di dollari di liquidità, gli azionisti reclamano una maggiore distribuzione degli utili, altrimenti alcuni di loro passeranno alle azioni legali.
Ma per una società che fa il tonfo in borsa, un’altra avanza a rapidi passi. Si tratta del colosso del web, Google, che da inizio anno ad oggi ha già messo a segno un aumento del 15%, portandosi a 276 miliardi di capitalizzazione.
Gli investitori guardano in prospettiva e vedono che al successo di Android sul mercato globale si contrappone l’arretramento dell’iPhone, tanto che Apple sarebbe in procinto di lanciare un mini-iPhone per il mercato asiatico, terreno di battaglia con la meglio piazzata Samsung, dove Cupertino non riesce a sfondare a causa dei prezzi molto alti della sua creatura.