Anche l’ultimo mese del 2012 prosegue il trend crescente per la raccolta delle banche italiane, tra depositi e obbligazioni. A dicembre, conferma l’Abi, le banche italiane hanno aumentato la raccolta di risparmio dell’1,21% su base annua, sebbene a un ritmo inferiore dell’1,5% del mese di novembre, per un monte complessivo di 1.754,6 miliardi di euro. Rispetto al 2011, si tratta di un dato superiore per 21 miliardi, frutto di un aumento dei depositi per il 5,7% e un calo delle obbligazioni per il 7%. Ma se i depositi aumentano, diminuiscono i prestiti a famiglie e imprese non finanziarie, che a fine 2012 ammontavano a 1.476 miliardi, il 2,4% in meno di fine 2011. Il totale dei prestiti, invece, si è attestato a 1.923,4 miliardi, l’1,3% in meno del 2011. Quest’ultimo dato comprende anche gli impieghi verso il settore pubblico, al netto delle operazioni pct con le controparti.
Il tasso medio dei prestiti a famiglie e imprese non finanziarie si è attestato a dicembre al 3,78%, in calo dal 3,79% di novembre e dal 4,23% del dicembre 2011. Il tasso applicato per i muti è sceso al 3,70% dal 3,83% di novembre.
In calo anche lo spread o differenziale tra i tassi attivi delle banche sui prestiti a famiglie e società non finanziarie e quelli riconosciuti sulla raccolta del risparmio in favore di famiglie e società non finanziarie. A dicembre, tale differenziale è stato di 176 punti base o 1,76%, mentre la media del 2012 è stata di 187 punti base, 30 in meno della media del 2011. Ma prima della crisi, il gap era di ben 300 punti base.
In crescita le sofferenze delle banche, che a fine novembre ammontavano a 121,8 miliardi (+16,8% su base annua), pari al 6,1% degli impieghi risultanti per quel mese. Al netto delle svalutazioni, esse sono state a novembre di 62,2 miliardi, il 3,23% degli impieghi.