L’agenzia di rating Fitch ha ufficialmente minacciato di declassare il debito sovrano americano, qualora la Casa Bianca e il Congresso non riescano a trovare un accordo entro la fine di febbraio per evitare il default tecnico. Lo comunica la stessa Fitch Ratings, in relazione alle trattative per innalzare il tetto massimo di debito autorizzato, ad oggi fissato a 16.394 miliardi di dollari. Secondo l’istituto, tuttavia, le probabilità che effettivamente l’America si trovi nell’impossibilità di onorare il suo debito sono molto basse. In effetti, esso prevede che nel caso l’autorizzazione del Congresso non arrivi in tempo utile, il governo potrebbe dare precedenza al pagamento dei bond pubblici in scadenza, rinviando le scadenze degli stipendi pubblici, delle pensioni e delle altre spese.
In ogni caso, spiega Fitch, è la politica stessa di fissare un tetto al debito a costituire un fatto negativo per l’economia americana, mentre non è per nulla detto che trovare un accordo salvi gli USA dal “downgrade”, qualora non si trovi anche un’intesa credibile sulla sostenibilità dei conti nel lungo periodo. L’agenzia ha posto già il suo outlook negativo.
Per questo, l’agenzia minaccia di togliere all’America la tripla A entro l’anno. Se accadesse, sarebbe la seconda volta nella storia di Washington, dopo che il 6 agosto del 2011 fece lo stesso Standard & Poor’s, in conseguenza dell’altro accordo in extremis proprio sull’innalzamento del tetto del debito.
Prendendo spunto anche dall’allarme di Fitch, il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha invitato il Congresso a trovare una soluzione al più presto, sebbene le distanze con il presidente Barack Obama siano forti. La Casa Bianca ha già rinviato di due mesi il termine ultimo per trovare un’intesa sui tagli alla spesa, ma i repubblicani ora chiedono che l’accordo si trovi davvero, senza il quale non voteranno per autorizzare nuovo debito. Obama vorrebbe che le due discussioni procedessero su tavoli separati e le questioni fossero slegate.