L’asta dei BoT a un anno di ieri è stata un grande successo. Il Tesoro si è rivolto ai mercati per la prima volta in questo nuovo anno, offrendo loro 8,5 miliardi in titoli a dodici mesi. La risposta del mercato è stata forte, con una richiesta complessiva per 15,7 miliardi. Il rendimento medio lordo è stato dello 0,864%, in netto calo dall’1,456% di metà dicembre. Ottima è stata la domanda degli investitori istituzionali ed esteri, segno che il rischio di una rottura dell’Eurozona inizia a diradarsi tra le preoccupazioni degli operatori e i nostri bond sono tornati allettanti, anche per i loro rendimenti superiori a quelli degli stati core.
Ne risente positivamente anche lo spread, che ieri ha chiuso sulla scadenza decennale a 260 punti base, in restringimento di 20 punti dai 279 bp della seduta precedente. I BTp a dieci anni rendono, quindi, il 4,15%.
Per i BoT, l’asta di ieri è stata la migliore in termini di performance dal gennaio 2013, ossia da un anno e mezzo prima dello scoppio della bufera finanziaria che colpì i nostri titoli. E oggi il Tesoro spera di bissare l’ottimo risultato, tornando sul mercato con 3,5 miliardi di BTp a tre anni e CcTeu per 1,5 miliardi. Anche su questa scadenza i rendimenti segnalano un calo sul mercato secondario, dove ieri si attestavano all’1,87% dal 2,1% della seduta precedente.
Le schiarite sui mercati potranno aiutare considerevolmente lo stato a collocare più bond di media e lunga scadenza, dato che lo scorso anno, causa rendimenti in netta ascesa, il Tesoro si è visto costretto a puntare più sul tratto a breve, riducendo a 6,49 anni la durata media del debito residuo.