Inversione di tendenza nel giudizio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sui titoli del debito pubblico della Grecia. Il rating è stato alzato a B- da SD (Selective Default), dopo che Atene ha completato la scorsa settimana con successo il piano di riacquisto dei propri titoli del debito per 31,9 miliardi di euro, avendo a disposizione dall’Efsf 10,2 miliardi. Al netto, quindi, la Grecia ha ridotto il suo indebitamento pubblico di oltre 21 miliardi, grazie al fatto che ha comprato i titoli a un prezzo mediamente a un terzo del loro valore facciale o nominale.
L’outlook è stabile. In più, S&P ha preso atto anche dei nuovi aiuti dell’Eurozona e del Fondo Monetario Internazionale per 49,1 miliardi, che consentiranno alla Grecia di godere di un clima relativamente sereno da qui ai prossimi tre mesi, riguardo alla sua liquidità pubblica.
E ieri il governo ellenico aveva collocato 1,3 miliardi di bond trimestrali, che hanno registrato un calo dei rendimenti al 4,11% dal precedente 4,2%, mentre il rapporto di copertura si è attestato a 1,73 contro 1,66 dell’asta precedente.
Pare, quindi, che le tensioni su Atene si stiano allentando, sebbene rimanga molto difficile la situazione dell’economia reale, con disoccupazione alle stelle e un pil ancora in caduta libera per tutto il 2013, sesto anno consecutivo di recessione.
Ne risente positivamente anche lo spread decennale tra i bond ellenici e quelli tedeschi, sceso ora intorno quota 1.140 punti base, quando fino a qualche mese fa si attestava a livelli anche tre volte tanto. Un titolo ellenico a dieci anni rende circa il 12,8%.