Il settore del vino in Italia potrebbe essere a un passo dall’uscita dalla crisi, stando ai dati forniti dal Gruppo Italiano Vini, che ha raggiunto ottimi risultati nell’ultimo esercizio. Infatti il presidente del Gruppo, Corrado Casoli, ha annunciato un fatturato del gruppo di 328 milioni di euro, segnando quindi un aumento dell’8% nei confronti dell’anno scorso, ritornando dunque ai livelli pre-crisi. La redditività del gruppo è allo stesso modo aumentata,passando da 18,7 a 24,3 milioni di euro.
Il direttore generale Davide Mascalzoni ha posto un accento particolare sulle prestazioni delle aziende estere che fanno parte del gruppo: infatti la Wildman, cioè l’impresa che importa e distribuisce a New York, ha superato i 100 milioni di dollari di fatturato, con una aumento del 7,5% rispetto a quanto fatto registrare nel 2009. La Carniato Europe di Parigi invece ha chiuso con con 50 milioni di euro e si è confermata la più importante organizzazione di distribuzione di prodotti alimentari del nostro paese oltralpe.
Il fatturato della capogruppo arriva così a 220 milioni di euro (+8% sul periodo precedente), con un buon apporto dai risultati entro i confini nazionali: un buon + 10% è stato realizzato in gran parte grazie alla Carpenè Malvolti.
I dati della GIV, che da un paio di mesi ha un novo direttore commerciale, Marco Gobbi, ne fanno di diritto uno dei colossi italiani del settore: 868 dipendenti (di cui oltre due terzi, per la precisione 585 in Italia), 1.340 ettari di vigneti, 20 marchi, 15 Cantine di proprietà, 95 milioni di bottiglie prodotte e commercializzate.
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