Arriva l’ultima trovata del governo di Atene per lottare contro la piaga dell’evasione fiscale, alla ricerca disperata di quattrini per risanare i conti.
Se stando ai dati ufficiali, pare che in Grecia ogni anno sfugga al fisco un reddito tra 40 e 60 miliardi (mediamente, il 20% del pil), ecco che il ministero dello Sviluppo sta per presentare una riforma a dir poco straordinaria e anche stucchevole, da un certo punto di vista. In sostanza, una nuova norma consentirebbe a un cliente di un bar, di un ristorante, di un albergo e di qualsiasi altro esercizio di non pagare il conto, qualora gli sia stato presentato senza regolare scontrino o fattura.
Quindi, già dalla prossima settimana, se al bar il cameriere non facesse lo scontrino in un qualsiasi angolo della Grecia, il cliente potrebbe lasciare l’esercizio senza pagare. Glielo consentirebbe la legge. La stessa, che dovrebbe obbligare dai prossimi giorni tutti i locali ad esporre il nuovo diritto del consumatore.
Avrà successo o meno? Non lo sappiamo. Quel che sappiamo è che entro domani sera, il governo dovrà trovare un’intesa al suo interno, prima che inizi a Bruxelles l’Euro Work Group (EWG), dedicato proprio alla situazione finanziaria critica del Paese.
Dentro la maggioranza esistono enormi dissidi sul nuovo piano di austerità da 13,5 miliardi che il governo dovrà varare entro la fine del mese. I socialisti del Pasok annunciano la loro opposizione al pacchetto delle privatizzazioni chieste dalla Troika, mentre la Sinistra Democratica da battaglia sui licenziamenti e la riforma del mercato del lavoro. Tanto che il ministro dell’Economia, Yannis Stournaras, ha affermato già nei giorni scorsi che le misure saranno presentate direttamente in Parlamento, affinché siano votate da chi ci sta. Il rischio è che il governo Samaras non trovi più alcuna maggioranza e sia costretto ad affrontare una crisi politica, mentre il Paese si avvicina al default, in assenza di nuovi aiuti dall’Europa e dal Fondo Monetario per 31,5 miliardi entro metà novembre.