La riunione di ieri dei soci del patto di Rcs è stata l’occasione per fare un primo punto sulla situazione finanziaria del gruppo editoriale, da parte degli azionisti di maggioranza. Si trattava di un passaggio importante, anche perché essi hanno avuto l’opportunità di conoscere all’opera il nuovo amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, il quale è sembrato avere il polso della situazione.
I conti del gruppo non sono esaltanti. L’assemblea convocata per il 16 ottobre potrebbe dovere diminuire il capitale sociale, per via delle forti perdite. Tuttavia, resta l’opzione della ricapitalizzazione, su cui il patto non si è espresso, rinviando la decisione a breve.
Si apprende, anzi, che i soci del patto non diano l’aumento per scontato. La cessione di Flammarion ha portato liquidità in cassa per 240 milioni, riducendo l’indebitamento netto del 20% circa.
Ma al di fuori del patto, i soci più forti chiedono che la ricapitalizzazione avvenga. E’ il caso di Diego Della Valle, che è già salito all’8,7% in Rcs, dopo essere uscito dal patto alcuni mesi or sono. Ma indiscrezioni vorrebbero che l’imprenditore sia già al 10%. Giuseppe Rotelli è al 16%, smentendo di essere oltre tale quota.
Resta da vedere come si comporterà Unipol, che dopo avere assunto il controllo di Fondiaria Sai, si ritrova a possedere il 5,257% del gruppo. Non si sa ancora se Bologna desideri restare socio stabile o se intenda cedere le azioni.
In ogni caso, dalla riunione di ieri sarebbero emersi toni molto pacati sull’ascesa di Della Valle, segno che il patto non ne sarebbe preoccupato più di tanto.