Alle ore 10 di oggi, i giudici della Corte Costituzionale della Germania depositeranno la loro sentenza sulla legittimità del fondo Esm. C’è molta attesa per il verdetto, che potrebbe mettere in crisi l’intero impianto anti-spread della BCE, mentre il Fondo stesso aveva ottenuto già il via libera del Bundestag.
Stando alle previsioni della vigilia, ci si attende un via libera. Il più ottimista sembra il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, che parla di esito quasi certamente favorevole, mentre la stessa cancelliera Angela Merkel non avrebbe dubbi sulla legittimità costituzionale dell’Esm.
La Germania è garante del 27% dei contributi al Fondo, il quale per funzionare dovrebbe ricevere l’approvazione di tanti stati, quanti ne rappresentano almeno il 90% del capitale. Ragion per cui, se i giudici di Karlsruhe dovessero bocciare questo meccanismo di funzionamento, l’Esm salterebbe, perché si ritroverebbe senza la maggioranza qualificata per andare avanti.
Secondo il piano Draghi, l’Esm dovrebbe concentrarsi sugli acquisti dei bond pubblici in difficoltà dell’Eurozona, con riguardo alle scadenze medio-lunghe, ossia superiori ai tre anni. In più, esso potrebbe intervenire direttamente sul primario, magari facendo ricorso alla liquidità della BCE, per ottenere la quale dovrebbe ricevere la licenza bancaria. Cosa su cui i tedeschi sono fermamente contrari.
Malgrado i dubbi dei giudici siano parecchi, sulla Corte si sono concentrati da giorni notevoli pressioni del mondo politico e finanziario di mezza Europa, compreso del governo federale tedesco. Sperano in una bocciatura i conservatori bavaresi della CSU, i liberali e alleati della Merkel della FDP e la Bundesbank del governatore Jens Weidmann.
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