L’agenzia di rating Fitch ha declassato sette istituti italiani. Il giudizio a lungo termine sulle emissione di Popolare di Sondrio e Banco di Desio passa da A- a BBB+; quello su Bpm da BBB a BBB-; su Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca da BBB a BB+. Confermato il rating BBB per Credem e Bper. Per tutti gli istituti in esame, poi, l’outlook è negativo. Secondo l’agenzia, il “downgrade” riflette il perdurare delle difficoltà sui mercati finanziari e l’alto rischio di erosione dei margini di profitto.
Sempre Fitch non vede alcuna ripresa per l’economia italiana nel 2013, che semmai dovrebbe registrare un pil invariato sul 2012.
L’agenzia ha anche minacciato esplicitamente la tripla A degli USA, a causa del cosiddetto “fiscal cliff”. In sostanza, dice il capo analista David Riley, Washington deve risolvere la questione delle tasse e dei tagli alle spese, che rischia di fare scivolare gli USA in recessione.
Secondo Riley, l’unità di Washington sarebbe più importante di una vittoria di questo o quel candidato alle presidenziali di novembre, perché solo una politica unita potrebbe affrontare il problema delle tasse e delle spese federali. Qualora al più presto non fosse approntato un piano per affrontare il debito, gli USA rischierebbero seriamente di perdere la tripla A, nel primo semestre del 2013.
Le affermazioni di Riley metteranno ansia alla Casa Bianca, perché giungono nel bel mezzo della campagna elettorale, con Obama in affanno proprio sui temi dell’economia, alle prese con un’economia piatta, una disoccupazione oltre l’8% e a un debito in salita. Il dato positivo per Fitch, però, è la ripresa dei prezzi immobiliari, che sostengono al momento il rating.