Dopo soli tre giorni di camera di consiglio, la giuria californiana di San Jose, in California, ha dato ragione all’americana Apple nella causa intentata contro il colosso tecnologico coreano Samsung sulla presunta violazione di alcuni brevetti. I giurati hanno sentenziato in favore della creatura che fu di Steve Jobs, condannando Samsung al risarcimento di 1,051 miliardi di dollari, meno della metà dei 2,5 miliardi chiesti da Apple e che non incideranno granché sui bilanci dei coreani, che godono di ottima salute.
Tuttavia, la vittoria degli americani consente loro di potere agire con maggiore consapevolezza sui mercati mondiali, mentre accresce ancor di più il tesoretto di circa 100 miliardi di dollari, che la società ha accumulato in 17 anni di utili non distribuiti.
Stando ai giudici, Samsung avrebbe copiato l’effetto “bounce-back”, ossia di rimbalzo grafico di iPad e iPhone, l’effetto “pinch and zoom”, oltre al “tap to zoom”, ossia quella modalità che consente di ingrandire un’immagine solo toccando il display.
Anche a livello di design, i coreani sono stati riconosciuti colpevoli di avere violato i brevetti. In particolare, si tratta degli altoparlanti, degli angoli rotondi, delle icone, mentre “Galaxy” sarebbe stato considerato del tutto diverso dal tablet Apple.
Il ceo Tim Cook, appresa la notizia, ha inviato un’email a tutti i dipendenti, per esprimere loro gioia per la sentenza e ha ringraziato la giuria per questo giorno così importante nella storia di Cupertino.
Il portavoce di Samsung, Mira Jang, ha sostenuto, invece, che in varie parti del mondo la battaglia legale continua, mentre ha lamentato che con la sentenza di San Jose i consumatori americani avranno minore possibilità di scelta.