L’intervista al settimanale tedesco “Der Spiegel” del premier Mario Monti sta scatenando un forte dibattito tra l’opinione pubblica in Germania. Il capo del governo italiano si è, anzitutto, augurato di restare in carica al potere fino al 2013, per salvare l’Italia dalla rovina finanziaria. Allo stesso tempo, egli ha palesato il suo timore che l’euro diventi un fattore disgregante, così come sta già avvenendo a livello psicologico. Se questo accadesse, ha aggiunto, allora verrebbe giù tutta l’impalcatura su cui si regge l’Unione Europea.
Ma è nella seconda parte dell’intervista che arrivano le stoccate di Monti alla Germania. Il premier ha affermato di avere informato il cancelliere Angela Merkel della sua preoccupazione per la crescita di un sentimento anti-tedesco in Italia, dovuto alle resistenze con cui la Merkel affronta qualsiasi soluzione alla crisi. Tuttavia, ha continuato, i nostri alti tassi tengono bassi quelli tedeschi. Come dire: l’Italia finanzia il debito pubblico tedesco.
Ma Monti ha anche ricordato come Germania e Francia siano state le più grandi beneficiarie degli aiuti alla Grecia, perché hanno così salvato le loro banche, molto esposte con Atene. Lo stesso non è valso con l’Italia, ha aggiunto, date le sue esposizioni molto contenute. In termini di flussi finanziari netti, l’Italia ha speso più di Germania e Francia, ha sentenziato il premier, riguardo agli aiuti.
Non solo. Il nostro debito al 123,4% del pil sarebbe al 120,3%, se non avessimo partecipato agli aiuti per gli stati in difficoltà. E senza che Roma abbia chiesto a nessuno (Germania, inclusa) mai un euro. I tedeschi sono stati serviti. E l’opinione pubblica si scatena contro le dichiarazioni del primo ministro italiano.