Se ieri il premier Mario Monti, incontrando il presidente francese François Hollande, si è detto ottimista sulla soluzione alla crisi europea, mostrandosi fiducioso dell’arrivo della luce in fondo al tunnel, la schiarita sembra tutt’altro che vicina, tanto che ieri i mercati hanno virato in negativo, con gli spread in aumento.
Motivo di tale nuovo ritorno alla sfiducia sono le tensioni tra gli stati membri e interne alla stessa BCE. Anzitutto, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è detto contrario alla concessione della licenza bancaria all’Esm, il Fondo permanente salva-stati. Secondo il ministro, la licenza sarebbe contraria ai Trattati, perché implicherebbe la possibilità di accesso illimitato alla liquidità della banca centrale, cosa che avrebbe un effetto leva potenzialmente enorme.
Contro la licenza anche il segretario delle banche pubbliche tedesche, riunite nella Voeb, Hans Reckers, il quale ha sostenuto che tale concessione si tramuterebbe in una mutualizzazione dei debiti sovrani, ipotesi contro cui bisogna battersi, ha aggiunto l’uomo.
E, intanto, anche all’interno della BCE vi sarebbero forti contrasti sulle prossime misure da attuare. Il board di domani potrebbe pronunciarsi per un taglio dei tassi allo 0,50%, ma al contempo non pare sarà presentato alcun ordine del giorno su un nuovo programma di acquisto dei bond italiani e spagnoli. Il fronte germanico sarebbe compatto per il no, con i tedeschi, gli olandesi e i finlandesi granitici nel respingere un secondo programma Smp.
Difficilmente, aldilà della retorica ufficiale, oggi Monti riuscirà nell’intento di convincere il collega di Helsinki, Jyrki Katainen, già espressosi contro l’utilizzo dell’Efsf per sostenere i bond pubblici.
Per tutte queste ragioni, è probabile che oggi lo spread BTp-Bund viva una seduta di ulteriore impennata, quando siamo già in zona 485 bp.
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