Mentre la borsa di Tokyo chiudeva a -1,86%, sui timori di un’esplosione della crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona, la riapertura dei mercati è già stata drammatica stamane. L’attenzione è tutta sui titoli di stato, con il differenziale di rendimento tra i decennali italiani e quelli tedeschi esploso a 516 punti, quando siamo ancora ai primissimi minuti di contrattazione. Lo spread si allarga anche tra i Bonos spagnoli e i Bund a dieci anni, a quota 614 punti base.
Al momento, il BTp decennale rende il 6,23% sul mercato secondario, mentre i Bonos oltre il 7,2%. Siamo ai livelli di massima guardia per l’Italia e oltre l’allarme rosso per l’Italia.
La sfiducia sta dilagando in queste ore, per una serie di eventi negativi. Il primo è l’affermazione del ministro dell’Economia tedesco, Philip Roesler, per cui la Grecia molto difficilmente resterà nell’Area Euro, ma la sua permanenza nell’Eurozona avrebbe i giorni contati.
Sulla stessa linea il collega agli Esteri, Guido Westerwelle, che ritiene che il Memorandum non possa essere rinegoziato. Ergo, la Grecia avrebbe poche settimane di liquidità, oltre settembre non arriverebbe da sola, in assenza di aiuti. E il Fondo Monetario ha già annunciato che non parteciperà a nuove erogazioni in suo favore.
Altro evento: la Spagna è sempre più a rischio crac, stretta tra il temuto default delle sue regioni (Valencia ha chiesto aiuto a Madrid) e tra tensioni sociali alle stelle, per effetto dei piani di austerità varati dal governo. Infine, preoccupa l’andamento molto negativo delle economie di Italia e Spagna, in piena recessione questo e l’anno prossimo.
A questo punto, a meno che la BCE non intervenga con massicci acquisti di titoli, oggi si preannuncia una seduta apocalittica per i BTp e i Bonos, oltre che per le borse europee.